DIGA DI TARBELA - PAKISTAN - ANNO 1979
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ALCUNI DATI SUL PROGETTO
IMPIANTO IDROELETTRICO DI TARBELA SUL FIUME INDO - PAKISTAN
Fonte: IMPREGILO S.p.A.
Ente Appaltante: Pakistan Water and Power Development Authority (WAPDA) - Lahore
Impresa costruttrice: TARBELA JOINT VENTURE, con IMPREGILO S.p.A. Capofila (33,75%)
Periodo di costruzione: Maggio 1968 - Aprile 1976
Descrizione dei lavori:
L’impianto di Tarbela è ubicato nella parte nord occidentale del Pakistan, laddove il fiume Indo lascia le montagne per immettersi nelle grandi pianure che si estendono per oltre 1.000 km verso il mare. Lo scopo dell’impianto, la cui diga ha creato un invaso di oltre 11 miliardi di metri cubi d’acqua, è produrre energia elettrica e rendere disponibile una grande quantità d’acqua per scopi irrigui. Le opere permanenti realizzate dalla "Tarbela Joint Venture" sono di seguito elencate.
Diga principale
E’ la parte più importante dell'impianto ed ha un nucleo impermeabile inclinato. Questo è collegato a monte da una coltre impermeabile che copre il letto alluvionale del fiume per oltre 3 km e ha lo scopo di ridurre l'entità delle infiltrazioni subalvee e delle sottopressioni. Sia il nucleo, sia il resto della diga, sono formati da terre e materiali rocciosi disposti in numerose zone (13 nella diga e 3 nella coltre impermeabile), ciascuna con caratteristiche fisiche e granulometriche diverse. La diga costituisce un'opera fuori dell'ordinario, non solo per le sue eccezionali dimensioni, ma anche per la particolare complessità del progetto. Le sue principali caratteristiche sono: lunghezza in cresta 2.740 m; altezza massima sulle fondazioni 148 m; volume totale rilevati 121 milioni di metri cubi.
Dighe ausiliarie
Le due dighe sono localizzate in sponda sinistra. Esse hanno una struttura simile a quella della diga principale e sono state costruite con gli stessi materiali. La prima, lunga 710 m ed alta 105 m, ha un volume di oltre 14 milioni di metri cubi mentre la seconda, lunga 293 m ed alta 67 m, ha un volume di 1,5 milioni di metri cubi.
Sfioratori
Sono due, situati in sponda sinistra. Lo sfioratore di servizio, munito di sette paratoie radiali, ha una capacità di scarico di 18.400 m³/s. Quello ausiliario, munito di nove paratoie radiali e di struttura simile al primo, ha una capacità di scarico di 23.800 m³/s. La realizzazione degli sfioratori e del canale di scarico ha richiesto circa 39 milioni di metri cubi di scavi e 800.000 m³ di calcestruzzi.
Centrale
L’edificio è situato in sponda destra, immediatamente a valle della diga principale. Alloggia quattro gruppi turbina-generatore da 175 MW ciascuno. La sua costruzione ha richiesto 600.000 m³ di scavo in terra e roccia e 200.000 m³ di calcestruzzo.
Gallerie
Le quattro gallerie, con relative opere di presa, sono ubicate in sponda destra. Le gallerie n°1 e n°2 comprendono due imbocchi inferiori, temporanei, utilizzati solo durante la deviazione del fiume e due imbocchi superiori, permanenti, che servono ad alimentare le turbine della centrale attraverso le relative condotte forzate. Le gallerie n°3 e n°4 permettono invece il passaggio delle acque per irrigazione e sono provviste, agli sbocchi di valle, di paratoie per la regolazione delle portate e di bacini di calma per la dissipazione d’energia. Ogni galleria ha una lunghezza di circa 800 m ed è rivestita con calcestruzzo armato, al quale si aggiunge, nella parte a valle delle paratoie, un rivestimento d’acciaio. Il diametro finito varia da 11 m a 13,7 m, mentre il diametro di scavo raggiunge m 17,5.
In sponda sinistra è invece ubicata la galleria per irrigazione, la cui costruzione é stata decisa dall'Ente Appaltante al fine di poter disporre di una maggior portata irrigua nei periodi critici dell'anno. L'opera comprende una presa, una galleria lunga 840 m con rivestimento in calcestruzzo, protetto a sua volta da un rivestimento d’acciaio a valle delle paratoie, un pozzo delle paratoie e opere di sbocco per regolazione delle portate e dissipazione dell'energia.
Quantità principali: Volume rilevati diga principale 140.300.000 m3
Scavi obbligati all’aperto, in roccia 24.000.000 m3
Scavi obbligati all’aperto, in terra 70.000.000 m3
Scavi in galleria e in pozzo 840.000 m3
Scavi da cava di prestito 100.000.000 3
Volume calcestruzzi 2.550.000 m3
ALCUNE IMMAGINI
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John greig (sabato, 10 agosto 2024 02:03)
Mio padre Peter Greig ci ha lavorato dal 1978 al 82, con mia sorella Hannah abbiamo frequentato la scuola elementare. Bellissimi riccordi.
Michele Galloni (venerdì, 07 giugno 2024 10:29)
Mio padre Giovanni, che non c'è più dal 2011, ci ha lavorato dal '69 al '72, officina meccanica. Io e mamma Franca eravamo con lui.
Al suo funerale è venuta una delegazione di ex colleghi. E' stato l'unico momento in cui ho pianto.
Ps: ho ancora un mucchio di foto.
Nello Roscini (venerdì, 01 luglio 2022 20:03)
Sono figlio di Roscini Eligio , ha lavorato a Tarbela intorno 1970-1972
io ho fatto la prima elementare a Tarbela nel 1972
mio padre finì sui giornali locali per aver passato le notti sui buldozer per contrastare la piena dell'Indo
Icilio (mercoledì, 16 febbraio 2022 15:01)
Dal giugno 1970 al giugno 1972 ci sono stato anch'io. E' stata un'esperienza che ha segnato tutta la mia vita. Grazide
Giovanni VIGLIENO COSSALINO (lunedì, 20 settembre 2021 18:16)
Io sono stato a Tarbela dal 25/7/74 al 3/03/76. Lavorano nelle officine e nell'ufficio tecnico. Ho progettato l'impianto per rollcrete P17 per i lavori di ricostruzione del tunnel crollato e per i getti sott'acqua all'uscita dei due tunnel. Sono poi tornato dal 1/9/77 al 31/3/78 per la progettazione dell'impianto P19 per i lavori di riparazione della erosione a valle dello sfioratore principale. Ho delle foto, se possono interessare le posso inviare. Mio padre Carlo era dipendente della Cogefar, ed è giunto a Tarbela nel 1969, quando non era ancora costruito il villaggio ed è rimasto per tutti gli anni 70, si occupava di movimenti terra.
Cesaroni Fabio (mercoledì, 01 settembre 2021 11:40)
Angioletta : anche io nel periodo 1969/70 ho lavorato alla costruzione delle Tarbela Dam Township con la Cogefar Astaldi.
Probabilmente ho conosciuto suo padre e lei. Se si ricorda di quel serio incidente stradale accaduto al Khyber Pass presso
Landi Khotal ove perirono tre nostri colleghi di lavoro sicuramente ricorderà anche me che sono l'unico sopravvissuto.
Angioletta (domenica, 15 agosto 2021 11:40)
Ho visto Tarbela crescere. Mio padre lavorava con la Cogefar per realizzare il villaggio. Quando sono arrivata sul posto non c'era quasi niente. Poi pian piano il villaggio si è "animato" ed è letteralmente espanso. Avevo 12-13 anni, ricordo ancora qualcosa con nostalgia, vi ho passato tredici mesi.
Nadia (martedì, 15 giugno 2021 11:18)
Io ero a farvela,insegnavo alla scuola elementare,splendido cantiere era il 1974
Ivo (mercoledì, 12 maggio 2021 00:21)
Ciao , mio papà Vito Gallon da Santa Giustina di Belluno ha lavorato alla diga nel 1970. So che eravate in tanti e Che si lavorava duro. Per caso lo hai conosciuto?
Io sono il figlio e-mail sc_7090@libero.it
Piero Tinacci (giovedì, 11 aprile 2019 12:14)
Ci ho lavorato per circa 1 anno e 1/2. Un'opera che definire grandiosa è riduttivo.