I MIEI GENITORI 3 - MIS PADRES 3 - MY PARENTS 3
Commenti, condivisioni e 'mi piace' alla fine della pagina - Comentarios al final de la pagina -Comments at the end of the page
01. UNA LETTERA DAL PASSATO RITROVATA DOPO 79 ANNI
Lettera di mio papà del 04/03/1945 da Berlino e spedita il 06/03/1945, datami in regalo, con grande sorpresa e piacere, dal mio amico Angelo Zani, ingegnere/scrittore/pittore di Reggio Emilia che l'aveva trovata su aBay da un venditore di Saronno.
Lettera che mia mamma non ha mai ovviamente ricevuto.
02. IL RIENTRO IN ITALIA
L'ultima lettera che mia mamma aveva ricevuto era stata scritta il 6 marzo 1945.
Nel stesso mese del '45 i russi stavano arrivando da Est (il 29 Aprile occuparono Berlino) e gli alleati da Ovest.
Il quel periodo mio papà, che aveva 29 anni, era stato trasferito in un campo di lavoro di Berlino che si occupava di trasporti. Lui guidava i camion e tra i vari compiti c'era anche quello di recuperare i tanti morti dei bombardamenti che si verificavano praticamente ogni notte. Il reparto era comandato da un Maggiore.
Aveva imparato abbastanza bene il tedesco e così faceva anche da interprete, oltre che da barbiere. Nel suo campo c'erano anche due valsesiani (Valsesia, VC, Alto Piemonte):uno di Borgosesia e l'altro di Fobello.
Verso la fine del mese d'Aprile, quando ormai i Russi erano alle porte di Berlino, il Maggiore, loro comandante, considerando che ormai tutto era finito, li sollecitò a lasciare il campo fin tanto che era ancora possibile, prima dell'accerchiamento russo.
Insieme a tre o quattro compagni, con qualsiasi mezzo che riuscivano a reperire, intrapresero il lungo cammino verso l'Italia.
Indicativamente, passando dalle parti di Lipsia, Norimberga, Klagenfurt (che in quella notte venne bombardata la stazione ferroviaria e loro si salvarono perchè mio papà ritenne che era estremamente pericoloso pernottare lì.) per giungere infine al Brennero.
Per arrivare al Brennero passarono da Innsbruck dove vennero fermati da un reparto tedesco, scambiati per disertori o altro. Mio papà spiegò loro che venivano da un campo di lavoro di Berlino, che era ormai occupata dai russi e che avevano avuto la libertà dal comandante di fuggire e di cercare di ritornare in Italia. L'ufficiale tedesco non era affatto a conoscenza della situazione di Berlino e non voleva crederci. Fortuna volle che mio papà avesse portato con sè una mappa di Berlino, la quale servì fortunatamente da lasciapassare.
Da lì, un po' a piedi, un po' con mezzi di fortuna di tutti i tipi, come già da Berlino al Brennero, riuscirono in qualche modo a fare ritorno in Valsesia, alla fine del mese di Maggio del '45 dopo più di un mese di vicissitudini.
31 gennaio 2024
I like-me gusta ►
Condividi–Comparte– Share ►
Vi informiamo che il tasto "Vai alla pagina facebook" non produce alcuna azione in detto "social", ma attiva unicamente il tasto "Mi piace" al fine di poter esprimere autonomamente l'apprezzamento per questa pagina.
Le informamos que el botón "Ir a la página de facebook" no produce ninguna acción en dicho "social", sino que solo activa el botón "Me gusta" para poder expresar su agradecimiento por esta página de forma independiente.
Giuliano Barbonaglia (giovedì, 01 febbraio 2024 10:07)
Grazie tante Oscar.
Oscar (mercoledì, 31 gennaio 2024 21:32)
Che bello nonno! Hai fatto veramente una bella cosa!!
Giuliano Barbonaglia (mercoledì, 31 gennaio 2024 20:32)
Davide, mi piace molto il tuo commento.
Il nonno nel 1940 e 1941 in piena guerra era andato al lavorare in Libia..
Non ha avuto molto dalla vita: solo lavoro, tanto lavoro.
Davide Barbonaglia (mercoledì, 31 gennaio 2024 19:28)
Bravo papà. Il nonno sarebbe contento di quello che hai raccontato.
Il nonno è stato coraggioso e abile. Ha resistito tanti anni in una guerra orribile e lontano dalla sua famiglia. L'amore per la nonna e la voglia di ritornare a casa per riabbracciarvi ha sicuramente contribuito molto a salvarsi.